Nikon 28mm 1.8 G

Lente unica per un viaggio a Bucharest.

Questa è la recensione di una delle lenti che mi ha appassioanto di più in questi anni. Ne approfitto anche per parlare del mio viaggio a Bucharest, dove sono partito solo con questa lente.
Il 28mm f1.8 G di Nikon. Penso che sia stata la seconda lente seria che ho comperato dopo il 50 f1.4. Il suo prezzo da nuova non è eccesivo considerando le sue prestazioni, ma usata si può sempre risparmiare qualche centinaio di euro, dipende dalle condizioni in cui si trova. Guardandolo da fuori non da fiducia, molto leggera, plasticosa, con un anello della messa a fuoco che tramette la sensazione di girare a vuoto. Inoltre le scritte dorate che indicano la sigla del modello si vanno piano piano togliendo, quindi non sono di ottima fattura.

Comprai questa ottica nel 2016. Da lì è iniziata la svolta. L’importanza dello scattare con lenti fisse piuttosto che con zoom sta nell’impostare sempre lo stesso tipo di visione, molto utile quando si va ad affrontare un servizio dove la consegna di più foto è obbligatoria. Quando l’acquistai possedevo la Nikon D90 e mai avrei pensato che questa lente avrebbe cambiato il mio modo di scattare così in profondità. La messa a fuoco è sempre stata precisa. Diventa un 42mm, un’iquadratura che devo dire è ottima per fare un pò tutto. Non la tolsi dalla macchina per un bel pò. Nitida gia a 1.8, ma da 2.8 in poi esprime il massimo. Inoltre avendo un’ottima apertura evita di utilizzare troppi Iso. Una lente perfetta su Apsc. Quando andai a Bucharest con alcuni amici a marzo 2017 portai solo la D90 con il 28mm. Per la street photography è micidiale con la sua leggerezza, pronta ad essere utilizzata tirandola fuori dallo zaino. La trovai scomoda solo per alcune situazioni in quanto troppo stretta di fronte ad un grande edificio. Il bokeh che produce è ottimo a patto di utilizzarlo a tutta apertura: possedendo 7 lamelle se si va a chiudere un poco, si vedono i pallini eptagonali, non molto gradevoli. Lo utilizzai per ritrarre gente per strada anche in condizioni di luce non ottimale, per trasmettere le sensazioni dei i luoghi della capitale romena. Bucharest è una città da vedere, molto economica sia al livello di voli sia al livello di pernottamenti, ma anche per la vita che vi è possbbile fare. Vale la pena passarvi 3-4 giorni in cui si gira tutta la città e si mangia qualcosa di tipico: consiglio i piatti di carne di maiale o se vi piacciono i piatti street, i Luca Haiducesc (rollò con dentro cipolla, prosciutto e formaggio, una delizia). La sera ci sono tanti posti dove andare, sia per le persone tranquille sia per i festaioli.
Tornando alla lente, quando la montai su Full Frame diventò un grandangolo tuttofare. Utilissimo in tutto, ma preferisco il suo uso su Aps-c.
Confrontandolo con l’1.4, devo dire che a patto di avere qualcosina in più in termini di luminosità, si è disposti a spendere quasi il doppio del prezzo? Inoltre l’1.8 ha qualcosa in più in termini di nitidezza.
Non capisco perche solo Nikon produca una lente così utile: Canon lo produce ma con f2.8, non paragonabile con Nikon, allo stesso tempo Sigma lo produce ma 1.4 con prezzi e dimensioni e peso notevolmente maggiorati. Se non ci fosse Nikon come farei? Ogni tanto la alterno per questione di praticità con il 17-35 quando ho bisogno di un grandangolo più spinto.

Ricapitolando, lo consiglio a chi possiede una macchina Aps-c ma anche a chi ha Full frame, entrambi i sensori danno un tocco diverso a questa lente ma molto positivo in qualunque caso.

  • Consigliato: Si
  • Voto: 9+/10
  • Qualità-prezzo: 8
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